Passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams

Microsoft Teams: come nasce questo strumento di comunicazione

Dal lancio di Microsoft Teams sono cambiate parecchie dinamiche. Nel Marzo 2017 Microsoft introduceva “una nuova idea per le comunicazioni intelligenti” e trasformava le esperienze di chiamata e di incontro delle persone e delle organizzazioni di tutto il mondo.  Il passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams appare inizialmente faticoso, ma scoprirai quanti vantaggi avrà la tua organizzazione ad usare questo strumento! Questo concetto ha preso forma  proprio con Microsoft Teams. Un prodotto integrato nella suite Office 365 e acquistabile con i piani Office 365 Business Premium e Office 365 Business Essential e con i piani Office 365 Enterprise. 

Il passaggio da Skype for Business a Teams 

Oggi, a distanza di oltre un anno, attraverso una dettagliata, intensa e puntuale roadmap, Microsoft Teams diventa il client principale per le comunicazioni intellingenti in Office 365. Teams sostituisce e integra al suo interno le funzionalità dell’attuale client Skype for Business, ma con funzionalità ancora più avanzate.  Skype for Business (da non confondersi con Skype, servizio di messaggistica limitato nelle funzionalità) è un servizio di comunicazioni per le aziende, un software per riunioni via telematica e  offre un sistema avanzato di gestione delle chiamate, assente nella versione base e chiamato Skype Cloud PBX. Skype for Business permette infatti di cercare persone nell’organizzazione ed effettuare chiamate direttamente dall’interno dell’interfaccia utente Skype for Business oppure verso client di altre organizzazioni.  
    • Messaggistica istantanea, che permette di fare un rapido copia/incolla di un URL che si vuole condividere 
    • Condivisione di app e desktop, in modo da poter facilmente comunicare e far visualizzare, lavorare anche sotto pressione o spiegare argomenti con elementi visivi 
  • Condivisione di allegati per inviare file all’altra persona senza uscire da Skype for Business 
  • Organizzazione e pianificazione di riunioni in videochiamata con partecipazione condivisa di numerosi utenti (fino a 250 persone) 

Novità di Microsoft Teams 

Microsoft Teams è in grado di riunire conversazioni, riunioni, gruppi di lavoro, file e app di Office, integrazioni di terze parti. Fornisce un unico hub di lavoro in Office 365, arricchito dalle funzionalità di messaggistica (anche con l’esterno), riunione e chiamata (in HD) di Skype for Business. 

Differenze tra i prodotti: passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams

Teams supera le tradizionali comunicazioni unificate, configurando delle comunicazioni intelligenti, che permettono di completare e condividere le attività in modo più efficiente con il minimo cambio di ambiente e di contesto. Consente di partecipare a riunioni più produttive, coprendo l’intero ciclo di vita e gestendo al meglio il sovraccarico quotidiano delle comunicazioni.   passaggio da Skype for Businesa a Teams 

Di seguito elenchiamo le differenze e le funzionalità aggiuntive di Microsoft Teams 

Passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams in dettaglio: perché scegliere Teams
    • Messaggistica: i team di Teams (gruppi di lavoro/chat di gruppo) offrono adesso lo “stato di presenza unificata”, chat federata e contatti e funzionalità di traduzione in linea che consentono ai membri del team di conversare nella propria lingua madre. 
    • Riunioni: cloud-based, possibilità di registrare le riunioni, supporto per meeting più grandi (fino a 250 partecipanti). Oggi, grazie alle riunioni federate di Microsoft Teams è possibile ospitare riunioni tra più organizzazioni; è possibile allestire una sala riunioni virtuale in modo da poter qualificare i chiamanti in ingresso prima di unirsi alla riunione; avere il supporto di fallback dial-in per garantire che le persone possano partecipare a una riunione anche in caso di problemi di rete. 
  • Chiamate: chiamate in attesa, assistente automatico, trasferimento consultivo, do not disturb, possibilità di inoltrare una chiamata a un gruppo e supporto fuori sede.  

Ulteriori miglioramenti

Inoltre, il routing diretto consente di portare il proprio servizio telefonico ai team, che insieme ai piani di chiamata offre un’ opzione aggiuntiva per il tipo di linea da usare nei Microsoft Teams.  
  • Miglioramenti all’ecosistema dei dispositivi per i team: aggiornamento per i sistemi di sala Skype che consente loro di partecipare alle riunioni dei team; App Teams per Surface Hub nel Microsoft Store; Teams Conferencing Gateway, che consente di utilizzare telefoni SIP certificati Skype for Business esistenti con Teams; e supporto USB HID per i team, che consente ai clienti di rispondere, terminare le chiamate e controllare l’audio e il volume utilizzando le periferiche USB.  
Inoltre, saranno presto disponibili entro l’anno solare i servizi di cloud video interop per supportare le riunioni dei team con i sistemi VTC esistenti (Pexip, Polycom e Blue Jeans).   Teams è un servizio compreso nelle sottoscrizioni delle licenze Office 365 e non ha nessun costo aggiuntivo rispetto al piano scelto dalla vostra organizzazione. Maggiori informazioni su Teams: Microsoft Teams per aziende Fucine di talenti, team consolidati, collaboratori occasionali, gruppi ad hoc, Team aziendali di tutto il mondo rimarrete soddisfatti dal passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams!

Per maggiori informazioni sul Teams visita la pagina dedicata al prodotto

Passa a Teams 

Infoservice ti potrà guidare nel passaggio da Skype a Microsoft Teams. Dopo aver provato questo fantastico prodotto potrai contattarci per integrarlo e per un supporto nel gestire le varie funzionalità. 

Contattaci gratuitamente 

Infoservice si trova a Roma in Via Casilina 3/T (Porta Maggiore) al numero di telefono: +39.06.70307438 o via email info@infos.it   Per ulteriori informazioni su come eseguire il passaggio da Skype for Business a Microsoft Teams e per iniziare oggi, potete visionare la documentazione Microsoft:  Informazioni  sull’upgrade di Skype for Business to Teams 

Come scegliere il cloud giusto

Cos'è il Cloud: la nuvola

Il Cloud (che in italiano si pronuncia clàud) che non è altro che uno spazio di archiviazione personale, chiamato talvolta anche cloud storage, accessibile in qualsiasi momento ed in ogni luogo utilizzando semplicemente una qualunque connessione ad Internet e qualsiasi dispositivo. Ti è mai capitato di elaborare un file dal computer di casa e il giorno successivo in ufficio ricordarti di non averlo portato con te? Oppure ti aver lavorato su varie versioni di un documento e non sapere quale sia quella corretta? O ancora dover condurre un lavoro con un collega e lavorare sullo stesso file e impazzire per fare le correzioni senza cancellare quelle del collaboratore? Sicuramente non è una sensazione piacevole dover ricominciare tutto d’accapo! Per questo il Cloud è nato! In caso di smarrimento o rottura del pc o dello smartphone i tuoi dati saranno salvati e accessibili nella nuvola. Prima di capire come scegliere il cloud giusto per la tua organizzazione vediamo le differenze tra i vati tipi di Cloud.

Diversi tipi di Cloud, come scegliere il cloud giusto per la propria organizzazione

Cloud Storage e Cloud computing

Le diverse tipologie di cloud rispondono a 2 famiglie principali:

  • cloud storage: mero deposito di file. Un esempio è Dropbox, servizio che permette di posizionare online dati di qualsiasi natura ma che si limita a fare da storage.
  • cloud computing: oltre a dare la possibilità di immagazzinare dati online, permette anche di lavorare i file depositati. I più famosi cloud computing sono quelli di Google Drive e di Microsoft OneDrive che permettono l’uso (anche condiviso) dei file che contengono, consentendo una forma di ciò che viene comunemente chiamata “online collaboration”.

Ma il cloud permette ben altro, consente infatti di utilizzare applicazioni fisicamente installate, su server che né appartengono all’azienda che ne fa uso né sono posti al suo interno.
Il cloud computing è infatti la distribuzione di servizi di calcolo, come server, risorse di archiviazione, database, rete, software, analisi, business intelligence e altri ancora, tramite Internet (“il cloud”), per offrire innovazione rapida, risorse flessibili ed economie di scala.

 

Differenze tra cloud pubblico, privato e ibrido

Il discorso comincia così a diventare più complesso e rende necessario un chiarimento ulteriore tra le differenze tra cloud pubblico, privato e ibrido. I cloud pubblici rappresentano la modalità più comune per la distribuzione del cloud computing. Le risorse cloud, ad esempio i server e le risorse di archiviazione, appartengono a e sono gestite da un provider di servizi cloud di terze parti e vengono distribuite tramite Internet. 

Microsoft Azure è un esempio di cloud pubblico. In un cloud pubblico condividi lo stesso hardware, le stesse risorse di archiviazione e gli stessi dispositivi di rete con altre organizzazioni o “tenant” cloud.

Un cloud privato è costituito da risorse di calcolo usate esclusivamente da un’azienda o un’organizzazione. Il cloud privato può essere situato fisicamente nel data center locale dell’organizzazione oppure può essere ospitato da un provider di servizi di terze parti. I cloud privati vengono usati spesso da agenzie governative, istituti finanziari e altre organizzazioni di medie e grandi dimensioni con operazioni cruciali che richiedono un controllo avanzato sul proprio ambiente.

I cloud ibridi combinano l’infrastruttura locale, o cloud privati, con i cloud pubblici, in modo da consentire alle organizzazioni di sfruttare i vantaggi di entrambi. Puoi ad esempio usare il cloud pubblico per scenari che richiedono volumi elevati e con esigenze minori a livello di sicurezza, come la posta elettronica basata sul Web, e il cloud privato o un’altra infrastruttura locale per operazioni riservate e cruciali per l’azienda, come la creazione di relazioni finanziarie.

Per maggiori informazioni sul sito di Microsoft

 

Vantaggi dei cloud pubblici:

  • Costi ridotti: non devi acquistare hardware o software e paghi solo per i servizi usati.
  • Nessuna manutenzione: il provider di servizi fornisce la manutenzione.
  • Scalabilità quasi illimitata: sono disponibili risorse on demand per soddisfare le tue esigenze aziendali.
  • Affidabilità elevata: una vasta rete di server offre protezione in caso di errori.

Vantaggi dei cloud privati:

  • Maggiore flessibilità: la tua organizzazione può personalizzare il proprio ambiente cloud per soddisfare esigenze aziendali specifiche.
  • Sicurezza ottimizzata: le risorse non sono condivise con altri utenti, quindi sono possibili livelli superiori di controllo e di sicurezza.
  • Scalabilità elevata: i cloud privati offrono comunque la scalabilità e l’efficienza di un cloud pubblico.

Vantaggi dei cloud ibridi:

  • Controllo: la tua organizzazione può mantenere un’infrastruttura privata per gli asset riservati.
  • Flessibilità: puoi sfruttare le risorse aggiuntive nel cloud pubblico quando necessario.
  • Convenienza: grazie alla scalabilità nel cloud pubblico, puoi pagare per potenza di calcolo aggiuntiva solo quando necessario.
  • Semplicità: puoi rendere meno complesso il passaggio al cloud eseguendo una migrazione graduale di alcuni carichi di lavoro alla volta.

C’è cloud e cloud, come scegliere quello giusto (per aziende)

Il termine Cloud, spesso visivamente rappresentato dalla nuvola, suggerisce alla mente di ognuno flessibilità e semplicità nel salvare dati utili e averli sempre disponibili solo grazie ad una connessione. Nell’uso privato, i diversi cloud, ci vengono in aiuto come sistemi di back-up, ampliando la capacità dei dispositivi in uso.

Utilizzando questi servizi, però, siamo nel contempo più o meno consapevoli del fatto che stiamo di fatto accettando un compromesso: stiamo esponendo i nostri dati in cambio di maggiore flessibilità!
Detto ciò, come comportiamo allora in azienda? Ecco perché insistiamo col dire che c’è cloud e cloud. Così come esistono “buone pratiche” e modus operandi che è necessario assumere ad ogni livello di un’organizzazione affinché sia garantita la sicurezza informatica di un’azienda.

Esporre i propri dati è sempre un rischio che può portare a danni importanti e talvolta irreversibili. Se a farlo è un’organizzazione i danni che né possono derivare si traducono in perdite di reputazione ed affidabilità, con connesse perdite di valore oltre che di produttività del lavoro stesso. Questo perché ogni azienda vive di relazioni a più livelli, dunque i dati interessati sono quelli dei propri fornitori, clienti, dipendenti, collaboratori.. Come gestire queste problematiche?

Vi proponiamo cinque temi/quesiti in “pillole” che consentono di fare un’autoanalisi del livello di sicurezza dei propri asset aziendali. Il primo quesito riguarda proprio l’uso nella propria azienda di “Cloud non autorizzati”….

Anche le organizzazioni di media dimensione dovrebbero rivolgersi a dei professionisti per settare e proteggere i dati aziendali per non incorrere in spiacevoli inconvenienti ed attacchi hacker

Regolamento GDPR: Nuova legge UE sulla privacy

GDPR: cosa di intende per Regolamento GDPR?

Nascita e definizione della legge

In pochi sanno che il GDPR General Data Protection – Regolamento GDPR UE 2016/679, la nuova legge in materia di protezione dei dati personali, è già attiva. Il regolamento, infatti, è stato già adottato il 27 Aprile 2016. Verrà applicato a partire dal 25 Maggio 2018. È questo un cambiamento importante, che interesserà profondamente aziende di ogni tipo e di ogni dimensione. Ogni organizzazione, all’interno del proprio ambito di riferimento, si trova a ricevere, scambiare, gestire e trattenere dati personali.

Cambiamenti generali e obiettivi del Regolamento GDPR

La nuova GDPR si impone alle aziende e sostituisce ormai la vecchia direttiva sulla protezione dei dati (Direttiva 995/46/EC) del 1995. Essa consta di 90 articoli. Essi specificano le nuove richieste per la gestione dei dati personali di cittadini UE e il rafforzo della relativa struttura organizzativa. Uno degli obiettivi della Commissione Europea è quello di semplificare ed unificare il contesto formativo in materia di trattamento dei dati personali, unificando i regolamenti entro l’UE e dall’UE.

Il GDPR affronta anche il tema dell’esportazione dei dati personali al fuori dell’UE. Inoltre, con il Regolamento GDPR l’Europa intende restituire ai cittadini il controllo dei propri dati personali. Dunque, in generale esso fornisce una nuova e ampia definizione dei dati personali. Imponendo processi specifici, tipi di comunicazione e caratteristiche tecnologiche che le aziende dovranno attuare per conformarsi.

Il GDPR include numerosi requisiti relativi a raccolta, archiviazione e uso delle informazioni personali, tra cui le modalità per:

  • Identificare e proteggere i dati personali nei sistemi
  • Soddisfare nuovi requisiti di trasparenza
  • Rilevare e segnalare violazioni dei dati personali
  • Formare personale e dipendenti che si occupano di privacy

Regolamento GDPR e aziende: come bisognerà regolarsi?

Le aziende che elaborano dati personali provenienti da oltre 5000 cittadini UE avranno una serie più ampia di requisiti da rispettare. Ad esempio la nomina obbligatoria di un responsabile della protezione dei dati (DPO).

In particolare, la sicurezza dei dati raccolti deve essere garantita dal titolare del trattamento e dal responsabile del trattamento. Entrambi sono chiamati a mettere in atto misure tecniche e organizzative idonee per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio. L’ambito d’intervento principale sarà quindi proprio quello informatico. I processi informatici utilizzati dovranno garantire un livello di protezione molto alto e dovranno essi stessi essere conformi alla legge.

Dopo la piena adozione ogni azienda dovrà quindi sollecitarsi ad adottare le misure più adeguate al raggiungimento degli obiettivi di conformità. A meno che non vorrà incorrere in pesanti sanzioni e procedimenti penali, anche questi rivisti dal nuovo regolamento, con conseguenti perdite in termini economici e di reputazione.

L’ammodernamento della legislazione in tema di privacy e quindi l’adempimento del GDPR non sarà di facile adozione ma sarà necessario.

Considerando i molti aspetti coinvolti dalla nuova legge europea, sarà utile iniziare a preparare il proprio ambiente e rivedere le procedure di gestione dei dati e della privacy. Senza rischiare di trovarsi impreparati alla sua entrata in vigore. Evitando inutili, affannose ed onerose corse contro il tempo.

Verso la conformità: passaggi fondamentali

Le aziende potranno iniziare ad utilizzare (o ad utilizzare meglio) i giusti strumenti e servizi informatici, ottimizzandone processi ed implementazioni. Per orientarsi nel percorso verso la conformità sarà utile concentrarsi su 4 passaggi fondamentali:

  1. Rilevamento (delle minacce; dell’uso accidentale/intenzionale improprio dei dati raccolti)
  2. Protezione a più livelli dei dati
  3. Gestione dei dati scambiati/raccolti/trattenuti
  4. Segnalazione 

Vi forniremo via via indicazioni utili in grado di accompagnarvi in questo processo di apprendimento. Infine, vogliamo segnalarvi, già da ora, che i prodotti e i servizi Cloud Microsoft (come Office 365 e relativi), così come WatchGuard dispongono già di pacchetti capaci di assicurare la conformità al GDPR. Questi sono concepiti proprio nell’ottica della responsabilità condivisa, in materia di protezione dei dati personali, con i partner e con i clienti.