Cloud distribuito: un trend del 2021

Cloud ibrido: un trend del 2021

Scopri di più sul futuro del cloud

Siamo quasi giunti al termine del 2020 e molti tireranno un sospiro di sollievo in quanto questanno rimarrà alla storia come tra i più difficili. In questi periodi di crisi le aziende hanno compreso quanto il valore umano sia necessario e quanto sia importante interpretare l’innovazione per saper mixare il giusto numero di risorse e capacità in base alle proprie esigenze. 

Ma cosa lascerà di buono all’anno che verrà? Quali sono le innovazioni e i cambiamenti che caratterizzeranno la vita lavorativa nel 2021?  

 

Negli ultimi mesi Gartner ha pubblicato un documento in cui esamina i principali trend tecnologici che caratterizzeranno il 2021.  

Tra i tanti trend spiegati da Gartner, il cloud distribuito viene definito come il “futuro del cloud”. Già nel 2020 il settore del cloud computing ha avuto una forte crescita, ma secondo le stime nel 2021 il cloud crescerà del 17% e il cloud distribuito ne sarà il protagonista.  

Ma quando parliamo di Cloud distribuito di cosa parliamo? Quali sono i suoi vantaggi per un’azienda? 

Il cloud distribuito è caratterizzato da cloud pubblici e privati che si combinano tra loro, permettendo alle aziende di condividere i propri dati e applicazioni in entrambi i cloud. 

In particolare, si va a creare uno spazio virtuale in cui i diversi servizi cloud privati possono essere distribuiti a diversi luoghi fisici, mentre la governance rimane nelle mani del fornitore del cloud pubblico.  

Solitamente le aziende che cominciano ad utilizzare il cloud distribuito adottano una soluzione IaaS (Infrastructure as a service), così da poter acquistare e gestire le risorse computazionali dell’infrastruttura senza la responsabilità di gestione. Attraverso la soluzione IaaS, infatti è possibile accedere ad una risorsa hardware flessibile e all’avanguardia scalabile in base alle necessità aziendali. 

Esistono però altre due modalità per usufruire del cloud, come PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service)Con la soluzione PaaSle aziende possono usufruire di una piattaforma che può supportare diversi servizi, programmi o software. L’ultima modalità detta SaaS consiste nell’utilizzare, tramite un server web, un server remoto.  

Le aziende utilizzando in modo adeguato il cloud ibrido possono coglierne diverse opportunità: 

  • una maggiore flessibilità ed efficienza in quanto permette di gestire, in base alle proprie esigenze, le diverse soluzioni cloud ed a ottimizzare la struttura esistente.  
  • maggior controllo sui dati aziendali e maggior sicurezza in quanto i dati privati possono essere archiviati sul datacenter locale oppure sfruttare il sistema di sicurezza del fornitore del servizioQuesta caratteristica permette anche l’accesso ai dati in modo real time.  
  • maggiore facilità di gestione rispetto a una strategia multi-cloud dove bisogna gestire separatamente in ciascun ambiente i diversi servizi 

I fornitori di cloud privati si stanno evolvendo offrendo ai propri clienti nuove soluzioni di cloud distribuito. La scelta del fornitori cloud è molto importante in quanto influenza i tipi di servizi che verranno adottati all’interno di un’azienda. Attualmente i leader in questo settore sono Microsoft, Google e Amazon. 

In particolare, Microsoft Azure e Google Cloud negli anni stanno crescendo e sottraendo forti quote di mercato ad Amazon Web Services, che per anni era leader del mercato del cloud. 

Il cloud distribuito permetterà a moltissime aziende italiane di potersi innovare in modo più accessibile dal punto di vista economico, abbattendo la barriera economica che frena la digitalizzazione.  
Nell’era di trasformazione digitale ogni azienda deve guardare al futuro come se fosse il presente e cogliere tutte le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono.  

Microsoft Teams vs Google Meet

MICROSOFT TEAM VS GOOGLE MEET

Coprotagonisti o antagonisti?

Nell’anno del distanziamento sociale, della crisi sanitaria e dello smart working le persone hanno cercato modi innovativi per rimanere vicini seppure fisicamente lontani.  

In particolare, milioni di lavoratori costretti allo smart working  hanno dovuto cominciare a svolgere le loro riunioni online, a comunicare con i propri colleghi tramite chat e a scambiarsi documenti tramite apposite app. 

In questa complessa situazione i due grandi colossi Microsoft e Google si sono ritrovati coprotagonisti nella scena. Entrambi hanno dovuto gestire un numero elevatissimo di utenti e offrire sempre più servizi specializzati.

 Di seguito verranno descritte le caratteristiche di Microsoft Teams e Google Meet, così da poter cogliere i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le piattaforme.

Microsoft Teams: una molteplicità di funzioni!

Microsoft Teams è un ambiente cross platform basato sul cloud che racchiude diversi strumenti di collaborazione che se utilizzati al meglio possono portare ad aumentare l’efficienza dei collaboratori di un’azienda. All’interno di teams è possibile chattare con uno o più utenti, pianificare riunioni virtuali ed effettuare chiamate attraverso diversi device e sia nella versione desktop che broswer.

Durante i primi mesi di lockdown in Italia Teams è stato utilizzato da 44 milioni di utenti al giorno e i minuti di chiamata aziendale sono aumentati del 775%.  

È possibile utilizzare la piattaforma Microsoft Teams anche all’interno di un pacchetto gratuito, ma con delle limitazioni. Ad esempio è possibile effettuare videochiamate con massimo 300 persone contemporaneamente per 24 ore, ma non vi è la possibilità di registrarle.  

Per ottenere più vantaggi dall’uso di Teams è necessario acquistare delle licenze che Microsoft che si dividono in due grandi famiglie in base al tipo di cliente e alle sue esigenze: 

  • Licenze Microsoft 365: Basic (4,20 € per utente/mese), Apps for business (8,80 € per utente/mese) e Standard (10,50 € per utente/mese) 

  • Licenze Enterprise: E1 (6,70 € per utente/mese),E(19,70 € per utente/mese, E5 (34,40 € per utente/mese), Pro plus (12,90 € per utente/mese)

Scopri le sottoscrizioni Microsoft 365

Google Meet: la semplicità

Meet è un’applicazione creata da Google per le teleconferenze, molto intuitiva e con diverse caratteristiche avanzate. Essa può essere utilizza su ogni dispositivo dell’utente tramite app o sul browser. 

Uno dei principali vantaggi di tale piattaforma è la familiarità degli utenti con il prodotto, che molto spesso non hanno molte conoscenze informatiche. Questo ha portato molte aziende istituti scolastici a preferire tale strumento vista la situazione di urgenza in cui si trovavano.  

Nei mesi di lockdown circa 3 miliardi di nuovi utenti hanno utilizzato quotidianamente Google Meet e in ogni mese si sono contati circa 3 miliardi di minuti di meeting all’interno della piattaforma. 

Tutti gli utenti che possiedono un account Google possono organizzare gratuitamente una riunione su Meet con massimo 100 partecipanti e con una durata massima di 60 minuti.  

Per usufruire di tutte le potenzialità di Meet, come la registrazione di una riunione o  la creazione di un evento live streaming è necessario acquistare la G Suite ai seguenti prezzi mensili per utente: 

  •  G Suite Basic: 4,68 € 
  •  G Suite Business9,36 € 
  • G Suite Enterprise: 23 €  

 

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